L’esposizione si inserisce in un filone di ricerca che, a partire dalla storica manifestazione Sculture nella città del 1962, a cura di Giovanni Carandente, ha visto Spoleto affermarsi come un imprescindibile punto di riferimento per la scultura contemporanea. Concentrandosi su una generazione di artisti nati negli anni Settanta, la mostra presenta al pubblico una selezione di opere che, attraverso l’esplorazione della materia e dello spazio, danno vita a un percorso espositivo capace di coniugare interpretazioni differenti del linguaggio scultoreo. L’allestimento, caratterizzato da un’opera per stanza, è pensato per valorizzare la singolarità di ogni lavoro e creare un dialogo intimo tra le opere e il Piano Nobile di Palazzo Collicola, sottolineando possibili corrispondenze tra i lavori degli artisti e gli ambienti che li accolgono. Il dato anagrafico, insieme alla riflessione sulla dimensione scultorea, non si configura come unico elemento distintivo.

Tutte le opere esposte, infatti, sembrano condividere una specifica tensione interna, come evidenzia il sottotitolo della mostra, “Densità e leggerezza nella scultura italiana contemporanea”: in ogni lavoro coesistono richiami alla tradizione ed elementi che sembrano contraddirla, senso di gravità e leggerezza, resistenza/durata e carattere effimero.

 

 

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